Le imprese nell'età degli eroi
- Francesca Pellegrino
- 22 ago
- Tempo di lettura: 1 min
C’è un’età che non conosce confini, né calendari. Non è scritta sui marmi né misurata dalle clessidre. È l’età degli eroi.
Un tempo sospeso, dove uomini e dèi camminavano insieme, e la linea che separava il mito dalla storia era sottile come la schiuma del mare. È l’epoca in cui Odysseo sfida Poseidone, in cui Achille si specchia nella propria gloria e nel proprio destino, in cui i nomi degli eroi diventano simboli eterni.
Ma che cos’è, davvero, l’età degli eroi? Non è soltanto un’epoca lontana: è una condizione dello spirito. È la forza che spinge l’uomo oltre i propri limiti, il desiderio di lasciare un segno, di affrontare prove più grandi di sé. È la consapevolezza che la vita, come il mare, è un viaggio costellato di tempeste e approdi.
E forse, se guardiamo con attenzione, quell’età non è mai tramontata. Sopravvive nei racconti che ci tramandiamo, nelle città che ancora portano i segni del mito, nei gesti di chi cerca ogni giorno il proprio varco verso l’infinito.
È qui che si apre Euploia. Il libro comincia proprio nell’età degli eroi - Odysseo che incontra le Sirene, ascolta il canto di Parthenope - e promette di raccontare un viaggio che attraverserà il mito per arrivare fino a noi. Perché il mito non è passato: è la radice che ci accompagna nel presente.
Non è la fine del viaggio. È riconoscere la propria storia.



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